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Il Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore Ã¨ ottenuto con alcune varietà di vitigni locali. Il più importante è il Glera, rustico e vigoroso, con tralci colore nocciola e grappoli piuttosto grandi, lunghi, spargoli ed alati, con acini di un bel giallo dorato, immersi nel verde brillante delle foglie.

La prima citazione scritta della sua presenza sul territorio risale al 1772 nel VIII volume de Giornale d’Italia, dove l’accademico Francesco Maria Malvolti parla della qualità della viticoltura locale.

Il Glera garantisce la struttura base al Valdobbiadene DOCG, ma possono essere utilizzati in piccola parte Verdiso, Perera e Bianchetta, varietà locali considerate minori ma preziose per completare la struttura del vino, e Pinot e Chardonnay.

Il Verdiso è coltivato nella zona dal 1700 ed era diffuso già nel XIX secolo. Viene impiegato per aumentare l’acidità e la sapidità del vino.

La Perera, anch’essa diffusa nel secolo scorso, è utilizzata per aumentare profumo e aroma. Per questo motivo si trova spesso nelle aree più alte e difficili insieme al Verdiso. Il nome si deve alla forma dell’acino o, secondo alcuni, al gusto particolare, che richiama la pera.

Infine, la Bianchetta, citata già nel Cinquecento, serve per ingentilire il vino nelle annate fredde perché la sua maturazione è precoce.

Il Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore viene prodotto con un minimo dell’85% di uve del vitigno Glera e, per un massimo del 15%, delle altre varietà citate. Nella definizione della viticoltura locale un ruolo fondamentale è stato giocato dalla prima Scuola Enologica d’Italia, ancora oggi attiva a Conegliano, dove venne studiata la migliore forma di coltivazione per la vitivinicoltura locale.

I produttori di Conegliano e Valdobbiadene iniziarono così ad interpretare al meglio i vitigni che concorrono alla produzione del proprio vino, ricamando le ripide colline di vigneti condotti a mano, e a mettere a punto la vinificazione per esaltare le caratteristiche aromatiche, l’eleganza, la freschezza e la vitalità che lo contraddistinguono.

 

 

 

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